Iniziativa Politica e Sociale nel Comune di Pesaro

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Resto del Carlino Pesaro del 08.11.08 su raccolta differenziata


Pietro Picozzi interviene in merito al vergognoso risultato che, come previsto, ha portato nelle nostra strade il sistema di raccolta differenziata adottato da Comune di Pesaro: quello che avevo già contestato alla presentazione del maggio scorso del sistema di raccolta dei rifiuti, purtroppo per i cittadini del centro, si è puntualmente verificato: premesso che raccogliere differenziando è inevitabile segno di civiltà e che per far questo occorre la fattiva collaborazione dei cittadini, è tuttavia ormai sotto gli occhi di tutti, però, che la stessa regola non può essere ciecamente applicata ad ogni situazione: il centro della città non può sopportare questo tipo di raccolta perché indecoroso e non considera il contesto in cui opera.
In quello che dovrebbe essere il “salotto” della città, collettore anche del turismo, si assiste ad ogni sera ad un rito che porta clamorosamente indietro nel tempo il segno della nostra civiltà.
In un contesto dove anche la tinta dei palazzi deve essere cromaticamente adeguata è stato adottato un sistema dove praticamente ogni sera di fronte ai portoni si espone la propria mondezza.
Animali che imperversano nei sacchetti, miasmi che si produrranno nelle giornate più calde e l’impossibilità di smaltire i propri rifiuti nel momento che si ritiene più opportuno dovendoli tenere accatastati nei propri appartamenti (che il più delle volte in centro sono anche di piccole dimensioni) sono gli innumerevoli difetti che evidentemente questo sistema porta con sé e che si amplificano se adottati nel centro storico di una città.
La soluzione c’è e sarebbe semplicissima: al posto dei cassonetti “verdi” rapidamente eliminati dalle strade si potrebbero mettere cassonetti “differenziati” di diverso colore dove tutte le persone civili sarebbero sicuramente contente di poter portare, come prima e con la libertà di farlo all’ora che si vuole, i propri rifiuti evitando il perenne “spazzatura show” serale.
Non sarà per caso che dietro questa modalità di raccolta ci sia il solito business?

Messaggero Pesaro del 08.10.08 sulle piantumazioni di Via Milite Ignoto



Pietro Picozzi sul sistema di appalto del verde pubblico: il caso di Via Milite Ignoto è solo un esempio del carattere sistematico con cui il Comune ormai appalta ogni attività, comprese anche quelle di piccola manutnezione. Il risultato è quello di delegare tutto a cooperative soiciali che non hanno un contatto diretto con quelle che sono le esigenze dei cittadini.

Resto del Carlino Pesaro del 19.09.08 su telecamere ai semafori e nella ZTL


Pietro Picozzi sulle telecamere installate ai semafori dal Comune di Pesaro e quelle che verrano poszizionate all'interno della ZTL: premesso che "passare col rosso" è una grave infrazione aver calibrato un "giallo" cortissimo - che guarda caso oggi si valuta di allungare - significa nei fatti aver voluto a tutti i costi fare cassa senza tener conto della reali carattaristiche dela circolazioen strdadale....

Messaggero Pesaro del 18.09.08 sull'area del "Benelli 2"



Pietro Picozzi interviene sul progetto che porterà alla ciontruzione del "Benelli 2": il progetto già più volte contestato in Consiglio porterà in un area - già congestionata dal traffico della strada nazionale, dall'attuale Centro Benelli e dalla prossima riqualificazione dell'ex San Benedetto con gli uffici dell'Asur ed appartamenti - una ulteriore affluenza di automobili con la realizzazione di altri 90 appartamenti con un solo posto macchina ciascuno, la cancellazione di Via del Lazzareto e l'inevitabile congestione della zona.

Messaggero Pesaro del 06.09.08 su nuovi controlli agli stand della Festa Pesaro


Pietro Picozzi interviene con i nuovi controlli fatti dopo agli spazi nei cortili dei palazzi storici pubblici anche agli stand lungo le vie del centro della Festa Pesaro

Resto del Carlino Pesaro del 29.08.08 su parcheggi in via Milano


Pietro Picozzi sulla gestione dell risorse pubbliche da parte del Comune:
mi sembra paradossale che da un parte - come visto qui sotto - il Comune concede in affitto al PD il centro della città di Pesaro ad un prezzo "scontato" rispetto a quanto previsto per l'occupazioe del suolo pubblico (rispetto a quello invece pagato da ogni altro commerciante che esercita la propria negli stessi spazi tutto l'anno) e dall'altra si assite allo sperpero di risorse pubbliche con la gestione in appalto della manutenzione delle strade. Con tale sistema, infatti, il Comune oltre a non avere alcun preventivo confronto con i cittadini, non si accorge neppure dell'appaltatore che per errore cancella parcheggi del tutto legittimi di fronte ai negozi, finendo con il fare "lavoro doppio" nel giro di due giorni.

Resto del Carlino Pesaro del 27.08.08 su esposto alla Corte dei Conti contro il Comune su festa PD


Pietro Picozzi su esposto alla Corte dei Conti contro il Comune di Pesaro in merito agli affitti scontati alla Festa PD:
mi sembra che quanto emerso e descritto negli articoli dei giornali qui riportati si commenti da solo.
E' chiaro che quando si "celebra" la festa dell'Unità in città il Comune di Pesaro concede forti sconti rispetto alle tariffe normalmente applicate alle attività commerciali che occuppano spazi analoghi tutto l'anno; tuttavia, paradosslamente, tale situazione non porta alcun beneficio ai clienti degli stessi stand gastroinomici della Festa dell'Unità (o più pacatamente, oggi "Festa Pesaro") che si vedono applicare prezzi analoghi a quelli di un normale ristorante senza peraltro ricevere un servizio di pari livello.

Messaggero Pesaro del 27.08.08 su esposto alla Corte dei Conti contro festa PD



Pietro Picozzi sulla "Festa Pesaro":
mi sembra sin troppo facile ma comunque doveroso sollevare una critica sulla denominazione della festa del PD.
Ritengo che nel cuore dei verì Comunisti questa sia sempre stata e sempre sarà la "Festa dell'Unità".
In effetti le prime avvisaglie della volontà a livello centrale di "sdoganare" quanto più possibile il passato, facendo sbiadire per quanto possibile i colori decisi ed iniziando una metamorfosi che ritengo - a mio modesto parere - controproducente - l'avevo subdorata quando entrando per la prima volta alla festa dell'Unità nazionale di due anni fà mi trovai - passato l'ingrasso con l'evidente scritta - in quella che poteva essere certamente una qualsiasi festa - perfettamente organizzata - di una qualsisasi citta americana , anni luce distante dal comunismo: si vendevano beni di lusso, come piscine e motociclette giapponesi, c'erano ristoranti carissimi (più cari rispetto alla loro sede naturale), la banca (va bene la Banca Unipol, ma sempre una banca a portata di mano per permettere il business in ogni momento). Poi è arrivata la "Festa Pesaro" e mi sono chiesto: dov'è finita quella dell'Unità, con le sua bandiere rosse.... almeno la falce se non il martello!!!! E invece nulla .... Le bandiere erano diventate anche le loro confondibilmente bianche -rosse- verdi con una scritta, timida timida: PD. .... Va beh... mi sono detto la festa che dura tutta la notte almeno la chiameranno con un bel colore rosso valentino.... e invece no! "Notte Arcobaleno". Insomma una festa dove anche io, con la mia bandierina di Forza Italia sarei potuto entrare confondendomi tranquillamente senza destare alcun sospetto.. Insomma dove sono finiti i mitici Comunisti?

Resto del Carlino Pesaro del 23.08.08 su Festa Pesaro


Pietro Picozzi sulla "Festa Pesaro" orgaizzata dal PD a nel centro della Citta di Pesaro: la festa del Partito Democratico chiamata "Festa Pesaro" - perlatro non certo pensata pensata per i portatori di handicap, visto che sono stati cancellati tutti i posti a loro riservati in via S. Francesco per destinarli a stand - tenta con arroganza di identificare un partito con una città partendo dallo stesso nome della festa.
Allo stesso modo si manifesta l'assoluta identità anche con l'amministrazione comunale, tanto da utilizzare la maggior parte degli edifici pubblici per "infilare" in ogni dove piadinari e ristoranti di ogni genere.
Una festa che si è appropriata del giardino di Palazzo Ricci, facendolo passare per una grande restituzione di questo spazio alla città, dopo anni di incuria e oblio.
Mi sembra che l'amministrazione comunale dovrebbe pensare ad una politica di crescita economica di più ampio respiro per la città e l'impresa, invece di occuparsi di effimere feste enogastronomiche.

Resto del Carlino Pesaro del 06.08.08 sul Ceriscioli pensiero per il Centro della Città




Pietro Picozzi sul Ceriscioli pensiero in merito alla politica dell'amministrazione comunale di Pesaro per il Centro della Città:
si è pensato a cancellare strade (come con il nuovo progetto del centro Benelli), storiche bocciofile e campetti da basket (sport storico della città), a svendere i prestigiosi palazzi pubblici della città ( San Benedetto, Ex carcere minorile, Bramante), a “spremere” ogni metro quadro di parcheggio (dipingendo di blu ormai anche le strisce pedonali) ed a riempire l’isola pedonale di cartelli, paletti, semafori e telecamere: tutto per fare cassa.
Ma qualcuno in Comune si ricorda (se lo sa) che Pesaro - cittadina romana sorta nel IV sec a.c - non è un cantiere ma è anche e soprattutto altro?

Messaggero Pesaro del 03.08.08 sulla politica dell'Amministrazione Comunale per la zona del Centro di Pesaro


Pietro Picozzi interviene in merito all’ormai totale abbandono in cui versa il centro dell Citta di Pesaro, svuotata da ogni possibile interesse ed attrattiva per i cittadini : si tratta di un inesorabile cammino diretto a trasformare il centro della città in un mero "dormitorio".
A latere di quanto compare nell'articolo qui accanto posso dire che questo “disinteresse” del nostro Comune si è rivelato più volte.
Sembra infatti che Pesaro e soprattutto il suo centro, sia da tempo considerata alla stregua di un cantiere dove occorre far fruttare ogni spazio, perdendo di vista ogni contatto con quelle che sono le sue origini.

Resto del Carlino Pesaro del 17.07.08 sulle manifestazioni culturali a Pesaro


Pietro Picozzi sulle affermazioni del Presidente della Prima Circoscrizione Sebastiani alla necessità di una “bella rivoluzione” rivolte direttamente ai vertici dell’amministrazione Comunale di Pesaro.
Mi riferisco in particolare alle dichiarazioni di Sebastiani in merito alla necessità di maggiore attenzione a Pesaro al tema della cultura più che a copiare il modello romagnolo delle notti bianche. In effetti mi sembra paradossale – se non trasparisse un mal celato intento pre-elettorale - che sia proprio il Presidente della Prima Circoscrizione ad affermare la necessità di recuperare il tema culturale e le radici storiche della città, andando addirittura a scomodare la Marchesa Toschi Mosca per “sponsorizzare” una rievocazione (a Pesaro) della rivoluzione francese: in effetti ed ad onor del vero si tratta di esternazioni di una parte politica che per tutta l’ultima legislatura ha pedissequamente approvato le continue svendite - chiamandole “riqualificazioni” - dei più importanti immobili pubblici storici della città (solo per citare gli ultimi progetti del Bramante, del Perticari e del San Benedetto) permettendo cementificazioni non certo “culturali”.
Su tali temi la stessa sinistra non ha mai “alzato la testa” per contestare veramente questa politica e solo ora e per altri obiettivi si punta il dito verso l’amministrazione Comunale peraltro prendendo spunto da una manifestazione sulla rivoluzione francese che solo andando a “scavare” fra i meandri della memoria può “quagliare” in qualche modo con Pesaro. Se si vuole veramente recuperare il tema della cultura a Pesaro non si deve certo partire dalla Francia: basta partire dalla realtà Pesarese recuperando - e non svendendo - i beni storici della città riqualificandoli sul serio e cioè destinandoli concretamente a manifestazioni culturali; Occorre recuperare altresì il centro storico, ormai deturpato dalla mondezza differenziata, dai pilotini intelligenti e dai marciapiedi insistenti invece di destinare migliaia di euro a rievocazioni che addirittura molto poco hanno a che fare con Pesaro o criticare notti bianche che muovono, almeno per una notte, la vita e l’economia di questa moribonda città.

Resto del Carlino Pesaro del 10.07.08 su Piazzale della Libertà e lungomare


Pietro Picozzi in merito all’ormai totale “disinteresse” che il nostro Comune ha per la funzione delle proprie Circoscrizioni e che determina l’inesorabile allontanamento dei cittadini da tali strutture: prendo spunto dall’ultima riunione del Consiglio della Prima Circoscrizione tenutosi ieri nella quale, fra l’altro, era stato inserito all’ordine del giorno il parere sulle modifiche al “Progetto Unitario” di sistemazione della zona della piazza della Libertà – per intenderci la Palla di Pomodoro.
Solo per opportuna memoria il progetto di trasformare i giardini intorno alla Palla in un campo da golf con delle bellissime “dune” e siepe finale che, considerate assolutamente incoerenti con il contesto toglievano altresì la visuale dal mare da viale della Repubblica e creavano il “giusto” riparo a balordi soprattutto d’inverno, era stato opportunamente bocciato in Consiglio. In tal caso anche la maggioranza, che in tale occasione non si era lasciata accecare dalle logiche di partito, aveva concordato con l’opposizione nel ritenere il progetto assolutamente privo di ogni logica.
A distanza di un anno il Comune – come se non fosse successo nulla - ripropone il tema sottoponendo alla Circoscrizione alcune modifiche allo stesso Progetto Unitario di sistemazione dell’area. In sostanza il Comune disinteressandosi totalmente del voto contrario della Circoscrizione, invece di valutare congiuntamente ad essa le possibili alternative sul corpo centrale del progetto, sottopone al decentramento alcune modifiche di contorno lasciando inalterato il progetto. Tale situazione che ha ribadito per l’ennesima volta il fatto che il Comune ignori totalmente la funzione delle circoscrizioni, ha portato all’inevitabile abbandono dall’aula da parte dell’opposizione in segno di protesta.
Casi analoghi – come quello delle “torri” del centro Benelli – sono cogenti: il Comune è costretto a far passare dalla Circoscrizione i progetti ma, a prescindere dal parere di questa, continua imperterrita verso il proprio obiettivo: i cittadini peraltro l’hanno capito tant’è che le sedute vengono comprensibilmente disertate.
A questo punto ritengo, conclude Picozzi, anche in considerazione della prossima abolizione delle circoscrizioni - che l’unico strumento della cittadinanza per cambiare questo stato di cose sia cogliere l’occasione della prossima tornata elettorale per mandare a casa questa Giunta e dare di nuovo voce alle proprie idee.

Messaggero Pesaro del 31.05.08 sulla illegittimità dei parcheggi blu


Pietro Picozzi sulla notizia apparsa sui giornali della Clamorosa sentenza della II sezione del Tar Lazio che accoglie in pieno il ricorso presentato dal Codacons e da un comitato di cittadini residenti nel quartiere Ostiense di Roma, contro le strisce blu e le relative delibere comunali. Come si ricorderà la Cassazione ha recentemente stabilito che sono nulle le multe agli automobilisti che parcheggiano nelle aree a pagamento se vicino a quelle stesse zone non è stato predisposto anche un parcheggio libero . In molti Comuni tra cui quello di Pesaro hanno opposto resistenza a questa decisione della Cassazione, continuando a istituire strisce blu in modo selvaggio non per regolare zone che effettivamente presentano particolari problemi di viabilità, ma al solo ed unico scopo di fare cassa, semplicemente deliberando la particolare rilevanza urbanistica della zona .

Resto del Carlino Pesaro del 31.05.08 sulla illegittimità dei parcheggi blu


Pietro Picozzi sui parcheggi blu illegittimi: Il TAR del Lazio con questa clamorosa decisione alla quale, peraltro, il nuovo sindaco Alemanno ha già dichiarato che non si opporrà di certo, prevede l’obbligo di vedere in concreto la reale necessità dei parcheggi blu con dati obiettivi; non solo ma verificare in base a quale criterio il numero dei parcheggi sia stato commisurato al fabbisogno effettivo anche commisurandolo al bisogno dei cittadini. Pertanto non sono considerate sufficienti “generiche formule” per vedere automaticamente tassati i cittadini costretti alle strisce blu. A questo punto considerando che i posti blu al parcheggio del Curvone sono regolarmente vuoti mi sembra certo che il nostro Comune vada contro anche a quest’ultima sentenza in fatto di necessità degli stessi. Che necessità c’è di riempire la zona mare praticamente attaccata al Curvone con altri posti blu se già quelli esistenti sono vuoti?

Resto del Carlino Pesaro del 08.05.08 su raccolta differenziata in centro


Pietro Picozzi interviene in merito all’assemblea pubblica tenutasi ieri sera nella sala del Consiglio comunale alla presenza dell’assessore Gambini e dei Funzionari della Aspes Multiservizi sul piano della raccolta differenziata che sarà adottato dal Comune nel centro storico della città: mi sembra fondamentale partire da due dati incontestabili: 1) la raccolta differenziata è utile ed è segno di civiltà 2) per ogni sistema di raccolta (differenziata o meno) occorre la collaborazione e la civiltà dei cittadini.
Fugato ogni dubbio su questi due aspetti, il sistema porta a porta imposto dal Comune in centro è, a mio parere, contro ogni logica sia di decoro del centro storico della città e non tiene conto delle caratteristiche abitative della zona. In effetti il centro già “martoriato” fra l’altro da semafori, paletti di ferro che salgono e scendono, una miriade di cartelli stradali, viene e verrà deturpato tutte le sere (ogni sera dedicata ad un tipo di rifiuto diverso) da sacchetti e bidoni lasciati fuori da ogni porta dalle 19,00 alle 21,00. Cosa succederà se - per es. per orari di lavoro - non tutti riusciranno ad “esporre” la loro mondezza in queste fasce orarie? Non solo ma mi sembra che non sarà certo un bello spettacolo (anche per che passeggia) vedere tutte le sere la spazzatura per strada. In effetti se dai promotori ieri si è citato anche il problema di Napoli in effetti mi pare che questo sistema ricrei, con le dovute proporzioni, uno spettacolo del genere.
Non solo ma con il porta a porta il Comune prevede che ogni famiglia tenga all’interno del proprio appartamento ben 6 contenitori per differenziare: mi pare che i consulenti – provenienti non si sa perché dalla Brianza – non abbiano fatto i conti con il fatto che in centro a Pesaro molti appartamenti (ricavati in palazzi storici) hanno metrature ridotte (40-50m) magari senza balcone.
A fonte di ciò ieri ho proposto di rivedere la possibilità di istallare le cosiddette isole ecologiche; cioè dove oggi ci sono i cassonetti “verdi” mettere cassonetti di colore diverso per ogni tipo di rifiuto. Mi sembra che le eccezioni che sono venute dal Comune siano alquanto deboli: la mancanza di spazio è sconfessata dal fatto che oggi già ci sono in molti punti del centro i cassonetti verdi, che peraltro verranno eliminati; altra eccezione è stata l’inciviltà della gente che lascia accanto ai cassonetti verdi rifiuti come per es. televisori, che dovrebbero essere smaltiti in altro modo: mi sembra che l’inciviltà non si risolva certamente con la raccolta porta a porta ma con l’educazione ed il controllo. Con le isole ecologiche invece si faciliterebbe la raccolta differenziata permettendo infatti lo smaltimento da parte dei cittadini in qualsiasi ora del giorno e con modalità adattabile (se per es. ho un tipo di rifiuto in casa lo posso smaltire direttamente nel cassonetto senza dover tenere necessariamente sei bidoni attendendo il successivo passaggio porta a porta). Mi sembra che questo sia un vero segno di civiltà e non certo il ritorno alla mondezza per strada
Il discorso poi è un altro : la raccolta porta a porta (diversamente dall’isola ecologica) comporta l’aumento dei costi di raccolta per l’incremento del personale necessario per questo tipo di raccolta e, guarda caso, la cosiddetta “tassa” sui rifiuti – come è stato precisato ieri dall’Assessore Gambini – è oggi per legge diventata un “tariffa” cioè si paga in base al servizio ricevuto: traete voi le conseguenze .

Resto del Carlino Pesaro del 29.04.08 su parcheggi blu al mare



Pietro Picozzi interviene sulla decisione dell’Amministrazione Comunale di Pesaro di adottare le strisce blu anche nella zona mare della città: si tratta di un provvedimento che come opposizione abbiamo contestato in ogni modo ma il Comune è rimasto totalmente sordo. L’unica logica è quella di fare cassa “ricattando” i cittadini che disertano il parcheggio del Curvone (che dista pochi metri dal mare) a pagare lo stesso.
Non c’è assolutamente bisogno in quella zona di posti blu, perché quelli che ci sono al Curvone non sono occupati. Ogni logica o valutazione teorica della necessità di posti blu si “frantuma” di fronte a questa certezza incontestabile.
In questo modo oltre a dare un colpo di grazia alle attività turistiche già falcidiate dalla totale carenza di strutture al servizio del turismo in città (basta andare a Fano o a Cattolica per capire la differenza), si spremono i cittadini; ma per quale risultato? Se, come ha dichiarato il Sindaco i proventi verranno impiegati per far funzionare le navette dei parcheggi scambiatori del San Decenzio e di Via Dell’Acquedotto, qual’è il reale vantaggio di questa ennesima gabella per i cittadini?
Perché invece il Comune non conclude le opere di collegamento ai cosiddetti parcheggi scambiatori? Quanto tempo, infatti, deve ancora passare perché si apra anche l’altra metà del sottopasso incompiuto di accesso al San Decenzio dal nuovo Tribunale?

Messaggero Pesaro del 22.04.08 sulla sicurezza in città


Pietro Picozzi sui continui fatti di violenza verificatisi nelle ultime settimane in città: francamente - non riesco a capire cosa possano servire le telecamere installate per es. in Baia Flaminia nel quartiere che l’Amministrazione Comunale – dopo aver speso soldi – vantava essere strumento “fiore all’occhiello” di deterrenza contro fatti di criminalità.
In effetti le ultime risse delle sere scorse sono state placate sono dopo l’intervento delle forze dell’ordine a seguito di chiamate degli abitanti impauriti . I furti a negozi ed abitazioni continuano con regolarità nella zona: insomma che cosa servono queste telecamere ? Solo a spendere un po’ di soldi per fare la loro manutenzione? In realtà sono più di due anni che chiedo che l’Amministrazione Comunale predisponga una maggiore e costante presenza fisica delle forze dell’ordine soprattutto nelle ore notturne, oltre ad una commissione sicurezza che tenga costantemente monitorata la situazione. Mi sembra che sia sotto gli occhi di tutti che la politica delle telecamere in materia di sicurezza sia miseramente fallita e che l’unico vero deterrente per chi vuole “rovinare la festa” sia quello di sapere che comunque ogni tanto comunque ci sono in zona le forze dell’ordine . Insomma se installiamo le telecamere e i cittadini devono comunque chiamare e fare intervenire i Carabinieri, mi spiegate che cosa servono ?
Che cosa aspetta la nostra Amministrazione Comunale di Pesaro a cambiare strategia nell’ottica di garantire una vera sicurezza e tranquillità ai cittadini ?

Messaggero Pesaro del 18.04.08 sul piano comunale del Parco San Bartolo di Pesaro


Pietro Picozzi sul piano del Parco San Bartolo del Comune di Pesaro: che la sinistra anche a livello locale uscisse fortemente lacerata dall'ultima tornata elettorale è testimoniato anche a livello locale dalla spaccatura che si è verificata nella maggioranza del Consiglio della Prima Circoscrizione di Pesaro sul piano edificativo del Parco San Bartolo.
La mia coalizione si è sempre opposta al progetto del Comune di Pesaro di cementificazione del Parco, che prevederebbe la realizzazione di circa mq. 1934 di area residenziale.
Sulla base delle rimostranze in tal senso del sottoscritto alla presentazione del suddetto progetto anche gran parte della maggioranza in Consiglio aveva "ceduto" di fronte all'evidenza, bocciando il piano di edificazione.
Oggi, il Presidente della Prima Circoscrizione - che pure aveva votato contro - con una vistuosa capriloa all'indietro propone lo "spostamento" della cementificazione un pò più in la... sempre all'interno del Parco.
Tale mossa sembra aver spiazzato anche la sinsitra - PD ; ciò anche in ragione del fatto che di fronte le proteste ed all'uscita dell'opposizione (tra cui il sottoscritto) dall'aula nell'ultima seduta del consiglio, guardacaso è venuto a mancare il numero legale (anche in ragione delle "assenze" della maggiornaza) ed il Presidente si è visto costretto, suo malgrado, a rinviare la seduta.
Che sia "per caso" un segnale dell'inesorabile sgretolamento della sinistra anche a Pesaro?

Resto del Carlino Pesaro del 26.03.08 sul Bilancio 2008 del Comune di Pesaro


Pietro Picozzi sull’illustrazione del Bilancio di Previsione anno 2008 presentato dalla Giunta Comunale: il dato che a mio parere emerge in modo ineludibile è il drammatico incremento “geometrico” delle alienazioni di beni immobili di proprietà del Comune. I dati parlano chiari: siamo passati dai 3.771.031 euro del 2005 ai 4.891.373 del 2006 fino agli 11.758707 del 2007, che saliranno a 12.463.594 nel 2008.
In sostanza in tre anni le vendite (o “svendite” in molti casi) sono praticamente quadruplicate. Che il Comune avesse adottato questa “politica” di amministrare la cosa pubblica, solo attraverso la loro vendita, era già sotto gli occhi di tutti; ma che le dimensioni fossero arrivate nell’ultimo anno a queste cifre è assolutamente preoccupante. Peraltro, come già denunciato più volte si assiste alla vendita del patrimonio pubblico perché il Comune è incapace di gestirlo cercando di recuperare quelli che sono pezzi di storia della città: l’ultimo, fra tanti esempi, quello del palazzo Perticari. Lo stesso Sindaco alla seduta di presentazione del bilancio, di fronte alle rimostranze dell'opposizione sulle continue cessioni ha affermato che le stesse non riguardano certamente gli immobili destinati all’attività amministrativa della città, come quelli dove ci sono gli uffici pubblici: in sostanza meglio vendere il palazzo Perticari che è un pezzo di storia di Pesaro, piuttosto che qualche bel “palazzone” magari di quaranta anni solo perché sede di qualche ufficio pubblico. Posto che di questo passo si cancellerà la memoria storica della città, ribadisco che amministrare non vuol dire solo “vendere”: non capisco come il Comune non riesca a fare come quei privati che poi comprano quegli stessi immobili dal Comune, li riqualificano e li fanno rendere. Non sarà perché anche per il 2008 (con un aumento di quasi il 2%) ben il 40% delle spese correnti del Comune saranno destinate a coprire il costo del proprio personale?

Resto del Carlino Pesaro del 20.03.08: risposta al Vicesindaco sui lavori nella zona di via Barignani, via Sabbatini e Via Zongo

Pietro Picozzi replica al Vicesindaco Barbanti sulla conduzione dei lavori in via Zongo e sullo stato di abbandono da parte del Comune verso questa zona. Non posso che rimanere esterrefatto da quanto affermato dal Vicesindaco: mi pare che si voglia guardare un aspetto della questione senza saper (o voler) vedere la questione nel suo complesso. E’ sotto gli occhi di tutti come la zona di via Barignani, via Sabbatini e via Zongo sia stata da anni “abbandonata” dal Comune alla pari di altre come via Passeri. I negozi, chissà perché, ormai da tempo in queste zone continuano a chiudere; c’è ne sono alcuni sbarrati da anni: quello che doveva essere un logico “anello” pedonale che potesse riqualificare il centro storico, è fallito miseramente sotto l’indifferenza totale del Comune. In qualsiasi periodo dell’anno e soprattutto durante le festività, solo per fare un esempio, nessuna manifestazione che possa in qualche maniera risollevarne le sorti riguarda tali strade – peraltro bellissime - del centro storico; il colpo finale è poi stata data dalla blindatura della zona con i pilotini fissi . Nonostante questo alcuni commercianti hanno stretto i denti ed hanno cercato con le proprie forze di mantenere in vita questa zona della città. Non discuto che certi lavori non possano certo finire in una notte; allo stesso modo non posso che unirmi a quanto sostenuto da Filippo Venanzini e dal collega Roberto Pazzi che la risistemazione degli arredi sia una attività migliorativa della situazione. Ma il problema della maggioranza dei commercianti oggi, caro Vicesindaco, è un'altro: arrivare oggi alla fine del mese con il proprio lavoro. I lavori di via Barignani, Via Sabbatini e di via Zongo come logico per una zona che è commerciale doveva essere, come nelle promesse, effettuata a stralci, non isolando – come invece è avvenuto - da tutto e tutti un intero quartiere. Nessuna possibilità di scarico e carico, un passaggio pedonale indecoroso dove a malapena passa una persona in mezzo la fango quando piove. Neppure una rete antipolvere per evitare che i negozi vengano interamente “imbiancati”. Se non si è rivitalizzato fino ad oggi questa zona almeno non diamogli il colpo di grazia. Come fanno secondo il Vicesindaco ad arrivare alla fine del mese i negozianti, dovendo nella quasi totalità dei casi pagare anche l’affitto?
Il Comune è come al solito l’unico assente.

Resto del Carlino Pesaro del 19.03.08 sulle candidature Pesaresi al Senato del PDL

Pietro Picozzi sulle candidature del PDL al Senato interviene come mandatario elettorale del candidato di Pesaro inserito al sesto posto nelle liste nazionali del PDL: le Marche sono una delle Regioni dove alle prossime elezioni politiche si determinerà la maggioranza al Senato. Tutti i sondaggi evidenziano il modesto scarto che divide il Popolo della Libertà dal Partito Democratico. Per favorire il voto a sinistra, il consigliere comunale Corrado Mezzolani vuole accreditare la tesi che non esiste nessun candidato pesarese del centro destra ma non è così. Nella lista del Senato, il Popolo della Libertà ha candidato al sesto posto il consigliere comunale Alessandro Bettini, stimato professionista pesarese, con interessi in campo culturale e che è sempre in prima linea contro l’arroganza dell’amministrazione di sinistra che governa Pesaro. Non risponde, quindi, al vero che il centro destra in provincia non ha nessun candidato in posizione eleggibile. La legge elettorale attribuisce al partito che otterrà un voto più delle altre liste cinque senatori e per effetto di possibili incarichi di governo a senatori eletti nelle Marche si potrebbe determinare uno slittamento fino al sesto. Avremmo così, per la prima volta un parlamentare di centro destra della provincia di Pesaro. Tutto ciò sarà possibile se ci sarà una grande mobilitazione senza dispersione di voti, considerato che tutti i partiti che non otterranno almeno 8% non parteciperanno al riparto dei senatori. Basta con la disinformazione.

Messaggero Pesaro del 13.03.08 su Bilancio 2008 del Comune di Pesaro


Pietro Picozzi sul Bilancio di Previsione anno 2008: il dato che a mio parere emerge in modo ineludibile è il drammatico incremento “geometrico” delle alienazioni di beni immobili di proprietà del Comune. I dati parlano chiari: siamo passati dai 3.771.031 euro del 2005 ai 4.891.373 del 2006 fino agli 11.758707 del 2007, che saliranno a 12.463.594 nel 2008.
In sostanza in tre anni le vendite (o “svendite” in molti casi) sono praticamente quadruplicate. Che il Comune avesse adottato questa “politica” di amministrare la cosa pubblica, solo attraverso la loro vendita, era già sotto gli occhi di tutti; ma che le dimensioni fossero arrivate nell’ultimo anno a queste cifre è assolutamente preoccupante. Peraltro, come già denunciato più volte si non solo si assiste alla vendita del patrimonio pubblico perché il Comune è incapace di gestirlo cercando di recuperare quelli che sono pezzi di storia della città: l’ultimo, fra tanti esempi, quello del palazzo Perticari. Lo stesso Sindaco di fronte alle rimostranze dell’opposizione sulle continue cessioni ha affermato che le stesse non riguardano certamente gli immobili destinati all’attività amministrativa della città, come quelli dove ci sono gli uffici pubblici: in sostanza meglio vendere il palazzo Perticari che è un pezzo di storia di Pesaro, piuttosto che qualche bel “palazzone” magari di quaranta anni solo perché sede di qualche ufficio pubblico. Posto che di questo passo si cancellerà la memoria storica della città, ribadisco che amministrare non vuol dire solo “vendere”: non capisco come il Comune non riesca a fare come quei privati che poi comprano quegli stessi immobili dal Comune, li riqualificano e li fanno rendere. Non sarà perché anche per il 2008 (con un aumento di quasi il 2%) ben il 40% delle spese correnti del Comune saranno destinate a coprire il costo del proprio personale?

Resto del Carlino Pesaro del 10.03.08 su parcheggi blu al mare


Pietro Picozzi sull’ ampliamento dei parcheggi blu nella zona del centro-mare di Pesaro che verrà votato in Giunta Comunale, trasformando (a partire dal prossimo17 marzo) a pagamento ben 842 posti auto, già gratuiti: l’assessore Gambini è rimasto sordo di fronte alle giuste rimostranze dei cittadini e degli operatori turistici che, almeno, chiedevano uno spostamento del provvedimento e si è “trincerato” dietro la scusa ecologista.
A riguardo posso dire che - come anche segnalato da autorevoli esponenti in materia (Piero Violante responsabile sviluppo di Parcheggi.it - quattroruote Febb. 2008) ci sono città in Italia che sono rimaste indietro di trent’anni operando in senso contrario rispetto ad altre città d’Europa: cioè dipingendo di blu i parcheggi su strada nel segno di una politica “sciagurata” dove - al contrario di certi ambientalisti nostrani (secondo cui la costruzione di parcheggi interrati avrebbe generato traffico) ha invece alimentato la congestione della viabilità con una “rotazione frenetica” data dai parcheggi blu su strada nelle zone centrali.
E così è per Pesaro dove, addirittura, se si dipingono di blu i parcheggi su strada per favorire l’afflusso al “fallimentare” Curvone, dall’altra un reale spirito ecologista dovrebbe essere favorito in termini di tariffe: invece un ora al Curvone costa come un ora in tutta la zona limitrofa. Pertanto la congestione del traffico la si aumenta perché il parcheggio “gratta e sosta” non è conveniente al Curvone e dunque è maggiormente favorita la ricerca su strada e, dunque, maggiore traffico e smog.
Quindi per evitare di pensare che lo scopo sia solo quello di “fare” cassa, da una parte dovrebbe essere applicata al Curvone una tariffa per la prima almeno dimezzata rispetto ai parcheggi blu su strada e dall’altra i cittadini dovrebbero avere la chiara sensazione che gli introiti dei parcheggi siano reinvestiti dal Comune in miglioramenti della qualità della vita in città e non considerati semplici utili di S.p.a..

Messaggero Pesaro del 04.03.08 su Palazzo Aymonino e Case Popolari


Pietro Picozzi sulla denuncia del Presidente dell’Erap dello stato di assoluto abbandono in cui versa il palazzo “Aymonino” di via Mazza di proprietà del Comune: non posso che associarmi a quanto affermato dal Dott. Odino Zacchilli e cioè registrare lo stato di assoluto disfacimento e costante declino della casa popolare di Via Mazza, con evidente pericolo anche per l’incolumità pubblica. Direi che siamo alle solite: il Comune lascia in totale abbandono i propri beni, assolutamente incapace di gestire le proprie risorse per mantenere i propri immobili. Come già più volte denunciato per altri beni - per es il Perticari – il Comune sembra dimenticarsi del proprio patrimonio sino a quando - per necessità di riqualificarlo ed incapace di farlo con le proprie forze - è costretto a svenderlo in ragione del degrado in cui lo ha lasciato. Nel caso del palazzo di Aymonino il problema è ancora più lampante perché è occupato da 26 famiglie ed il Comune non può mettere un bel lucchetto come ha fatto alla porta del Bramante, lasciando che l’immobile imploda. E’ ora che l’amministrazione Comunale inizi a gestire quel poco che è rimasto del proprio patrimonio come farebbe il buon padre di famiglia: amministrare la cosa pubblica non credo significhi necessariamente svendere. Questi fatti sono talmente evidenti che pur di fronte allo loro “ingombrante presenza” proprio nel cuore della città, il Comune sembra paradossalmente cieco: basterebbe scendere le scale della Sala Rossa e camminare per il Corso principale della città per accorgersene e capire come risolvere veramente i problemi.

Resto del Carlino Pesaro del 28.02.08 su politica della sinistra a Pesaro

Pietro Picozzi sulle pesantissime accuse del Presidente della prima Circoscrizione Sebastiani rivolte direttamente ai vertici dell’amministrazione Comunale di Pesaro: da una parte mi sembrano francamente accuse gravissime (affermare testualmente che per le scelte urbanistiche “i costruttori siano le persone più ascoltate..” e che …”la voce dei potenti è più forte della voce dei cittadini…”) che meriterebbero se non un indagine della magistratura, almeno un immediato chiarimento esplicito.
Dall’altra si assiste nella sinistra ad una lotta intestina all’ultimo sangue di cui certamente gli unici che ci rimettono sono i cittadini: né è l’esempio l’ultima riunione della Prima circoscrizione disertata dal Sindaco in chiara contrapposizione con il Prsidente della Circoscrizione. Gli unici che ci rimettono sono i cittadini che certamente vengono tagliati fuori da possibili ed indispensabili momenti di confronto.
Peraltro che ormai sia una lotta intestina dove i cittadini fanno solo da “sfondo” è provato dal fatto che è assolutamente singolare che da una certa sinistra si contesti la politica urbanistica del comune di Pesaro, quando sono anni che come opposizione ho portato avanti battaglie contro le continue svendite degli immobili pubblici fatte passare attraverso le cosiddette “riqualificazioni”: solo per citare gli ultimi progetti del Bramante, del Perticari e del San Benedetto.
Su tali temi la stessa sinistra non ha mai “alzato la testa” per contestare veramente questa politica e solo ora - non certo per portare avanti le istanze dei cittadini ormai abbandonati a se stessi - sembra voler dare il “colpo di coda”: mi sembra solo il solito vecchio gioco delle poltrone che si sta avviando nella sinistra locale in previsione di una fase di probabili cambiamenti.
Ricordo solo per inciso e ad onor del vero che, per esempio, sulla Palla di Pomodoro la sinistra che oggi “rivendica” gli interessi della città, invece di votare contro il progetto - se era veramente dissenziente - non si sarebbe dovuta astenere, come ha invece fatto, nel voto del febbraio 2006. In sostanza non si capisce come chi sta al governo da sempre a Pesaro si rivolga ai cittadini criticando un’amministrazione che è composta dagli stessi compagni di partito: dove erano quelle persone sino ad oggi? Mi sembra di sentire Veltroni che promette meno tasse quando fino al giorno prima il suo compagno di governo Prodi le ha alzate con il benestare del primo.
Non si riesce neppure a capire come questa sinistra possa esprimere un Presidente di Circoscrizione che non abbia la minima fiducia del ruolo istituzionale che ricopre: è chiaro che se il Presidente – nel proprio ruolo - arriva a dichiarare che occorre chiudere le circoscrizioni, certamente i cittadini non potranno in alcun modo sentirsi rappresentati da tale figura istituzionale.

Messaggero Pesaro del 20.02.08 su allargamento Parcheggi Blu

Pietro Picozzi sull'allargamento dei parcheggi Blu a Pesaro: francamente non riesco a capire quale ragione possa portare questo cambiamento se non quello di aumentare l’introito della Pesaro Parcheggi.
Mi pare di capire che l’unico motivo portato dall’amministrazione Comunale sia quello ecologico: mi piacerebbe sapere sulla base di quale studio l’assessore Gambini ritiene che la trasformazione in blu dei parcheggi bianchi porti ad una minore emissione da parte delle auto. Riterrei, invece, il contrario in quanto, proprio perché a pagamento, i posti blu prevedono di per sè una logica di rotazione delle auto che devono quindi continuamente muoversi dallo stallo a pagamento.
Non è certamente neppure di convenienza economica diretta per il Comune, visto che il maggior introito riservato dalla Pesaro parcheggi allo stesso Comune di Pesaro sarà di 80.000 euro che servono appunto solo a far funzionare le navette del San Decennio (peraltro il Comune potrebbe, invece, pensare di completare il sottopasso di collegamento dietro il Tribunale) e dell’Acquedotto.
Guarda caso questa politica che sembra voler dare anche il colpo di grazia al turismo Pesarese, costringe gli albergatori e gli altri esercenti turistici della zona ad attivarsi per comperare parcheggi al Curvone o abbonamenti da poter offrire alla propria clientela. Cosi, come già pronosticato, il Curvone - oggi oggettivamente deserto - si riempirà grazie a questo assist del Comune .
Insomma chi ci guadagna è come al solito solo uno.

Resto del Carlino Pesaro del 18.02.08 su sicurezza e videosorveglianza


Pietro Picozzi sui numerosi furti occorsi negli ultimi giorni alla Baia Flaminia e sulla "strategia" di videosorveglianza del Comune di Pesaro:sono almeno due anni che chiedo che l’Amministrazione Comunale predisponga una maggiore presenza fisica dei Vigili Urbani nelle ore notturne, oltre ad una commissione sicurezza che tenga costantemente monitorata la situazione.
E’ paradossale, infatti che proprio nell’ultima riunione del Consiglio della Prima Circoscrizione alla quale erano presenti Vicesindaco e Assessori tra cui quello alla sicurezza, lo stesso Pascucci (assessore alla sicurezza) - alle mie rimostranze in ordine alla necessità di avere in città, soprattutto nelle ore serali, la presenza dei Vigili Urbani invece delle telecamere (come anche previsto nella ZTL) - abbia portato proprio l’esempio della Baia Flaminia come “fiore all’occhiello” della politica delle telecamere in materia di sicurezza.
E’ stato addirittura affermato dallo stesso assessore che i cittadini dovrebbero autotutelarsi attraverso l’installazione di telecamere private: ammessa e non concessa la legittimità di tale processo di autotutela (quanto meno sotto il profilo della privacy), siamo veramente all’assurdo.
Sono, infatti, chiari e lampanti almeno due dati: il primo è che con le telecamere non puoi coprire ogni angolo della città e la prova sono proprio gli ultimi casi dei furti a ripetizione alla Baia Flaminia.
Il secondo aspetto incontestabile è che i cittadini si sentono sicuramente più tutelati attraverso la presenza fisica del vigile quando voglio fare quattro passi in città, piuttosto che sperare di rientrare nel cono visivo delle telecamere.
Gli ultimi fatti non dovrebbero portare l’Amministrazione Comunale di Pesaro a cambiare strategia nell’ottica di garantire una vera sicurezza ai cittadini ?

Messaggero del 15.02.08 - incontro con la Giunta Comunale sui problemi della Città (stralcio)


Pietro Picozzi sulle problematiche della Città di Pesaro.
- i problemi di cui soffre il Comune di Pesaro sono innumerevoli; dalla raccolta differenziata al problema della sicurezza, dalla gestione degli immobili pubblici alla situazione degli scavi della Piazza Matteotti (solo per citarne alcuni): sono anni che come minoranza nella Prima Circoscrizione di Pesaro inoltriamo le lamentele della cittadinanza verso un ammimistrazione comunale "sorda"

Messaggero Pesaro del 14.02.08 su Ex Bramante e gestione immobili del Comune di Pesaro





Pietro Picozzi sull'ex Bramante e sulla gestione immobiliare da parte del Comune e della Provincia di Pesaro:
Mi sembra che in questi ultimi anni l’amministrazione pubblica locale (Comune e Provincia di Pesaro) si è dedicata in prima persona solo ad "opere di primaria importanza architettonica" come i "pilotini" in centro o le "telecamere" della ZTL, mentre i palazzi storici del centro si sgretolavano nel tempo fino alla loro inevitabile vendita perché evidentemente considerati inutili.
A Pesaro l'attività di amministrare la cosa pubblica sembra, quindi, che si sia ridotta solo a dipingere di blu le strisce bianche ed a vendere tutto il possibile: perché non costruire invece su quello che è rimasto qualcosa di veramente utile per la città?

Resto del Carlino Pesaro del 11.02.08 su Pista Ciclabile Pesaro - Fano



Pietro Picozzi sullo stato di degrado della zona della Pista Ciclabile Pesaro - Fano: devo constatare che tale opera (forse una delle poche veramente riuscita all’amministrazione comunale) pur essendo frequentatissima anche d’inverno, è stata lasciata dal Comune di Pesaro in stato di totale abbandono: cumuli di mondezza costeggiano tutta la pista, peraltro utilizzata da moltissime persone nelle giornate di sole per fare jogging o semplicemente passeggiate in bicicletta. La sabbia in alcuni tratti copre il percorso della pista ormai da mesi, rendendo del tutto pericoloso il transito; non viene effettuata ormai da lunghissimo tempo la manutenzione dei margini della strada, totalmente invasi dalle sterpaglie.
Si tratta di una situazione indecente e di pericolo per quanti (tantissimi) frequentano anche d’inverno questa zona costiera che propone, peraltro, un paesaggio invidiabile.
Non solo, ma anche il sistema di irrigazione delle siepi che costeggiano la rete di separazione dalla ferrovia, fiore all’occhiello all’atto dell’inaugurazione della pista, è in stato di abbandono cosi come le stesse piante, con buona pace dei contribuenti.
Appare, dunque, chiaro che l’amministrazione comunale di Pesaro dovrebbe avere maggiore capacità di programmazione delle proprie opere: non basta realizzarle ma occorre anche mantenerle per non aumentare gli esborsi per il loro recupero, quando non vengono lasciate a metà, come il sottopasso di collegamento con il San Decenzio dietro al nuovo Tribunale.
Siamo alle solite, dalle più piccole alle più grandi opere: quanto ci costerà la manutenzione dei fondamentali “pilotini”? Quanto quella delle necessarie “telecamere” nella Ztl? Quanto - come soci di maggioranza (il Comune di Pesaro) - quella del parcheggio (alias “scatolone vuoto”) del curvone ?

Resto del Carlino Pesaro del 08.02.08 su Telecamere nella ZTL e spesa Pubblica



Pietro Picozzi: Il Comune di Pesaro, cercando di seguire pedissequamente le indicazioni del Ministero dell’Interno, dopo aver disseminato Pesaro di “valentino”, ha già appaltato lo studio del nuovo piano di videosorveglianza - guarda caso - alla Pesaro Parcheggi, la quale ha pensato bene di incaricare a sua volta "esperti di Modena", certamente i migliori conoscitori della situazione di Pesaro . Allora mi chiedo: Il Comune vuole “rinchiudere” tutti i vigili dentro il comando? Il Comune prima di appaltare lo studio delle telecamere e spendere soldi in consulenze avrà certamente ricevuto relativo decreto prefettizio con l’individuazione specifica delle strade? Perché alla Prima Circoscrizione non c’è né traccia.

Messaggero Pesaro del 08.02.08 su Telecamere nella ZTL


Pietro Picozzi sulle Telecamere in ZTL : l’articolo 4 del decreto legge del 20 giugno 2002 (n. 121) così recita «mentre in presenza dell’organo di polizia, il dispositivo ….. può essere adoperato anche al di fuori delle autostrade, delle strade extraurbane principali, nonché delle altre strade, diverse conclusioni valgono per le apparecchiature di rilevamento automatico non presidiate da agenti accertatori, dovendo queste ultime essere installate solo ed esclusivamente sulle strade individuate con apposito decreto prefettizio».

Resto del Carlino Pesaro el 30.01.08 su Ospedale di Pesaro



Pietro Picozzi sull'Ospedale di Pesaro e sulla carenza di programmazione da parte dell'Amministrazione Comunale di Pesaro nella gestione della spesa pubblica: "Caro Sindaco Ceriscioli i cittadini li può trovare nelle circoscrizioni"

Messaggero Pesaro del 21.01.08 su pedonalizzazione del centro della città










Pietro Picozzi sulle opere non necessarie eseguite dal Comune di Pesaro per la pedonalizzazione del centro storico della città: i pilotini sono inutili, costosi e pericolosi






Resto del Carlino Pesaro del 21.01.08 su pedonalizzazione del centro della città


Pietro Picozzi sulla pedonalizzazione del centro stirico di pesaro con i "Pilotini": oggi le macchine sono sparite dalla Piazza del Popolo solo perchè viene fatta rispettare l'isola pedonale. L'accesso alla piazza, infatti, è comunque stato lasciato libero sia da Via S. Francesco che da Via G. Bruno. A che servono, allora, i pilotini e tutte le opere connesse comprese quelle della loro futura e perenne manutenzione?

Messaggero Pesaro del 15.01.08 su raccolta differenziata in centro




Pietro Picozzi sulla raccolta differenziata nel centro storico di Pesaro: occorre un sistema di raccolta differenziata che salvaguardi la dignità del "salotto" di Pesaro e che sia compatibile con le dimensioni ridotte degli appartamenti. Occorrono cassonetti differenziati .

Resto del Carlino Pesaro del 12.12.07 su parcheggi a pagamento a Pesaro





Pietro Picozzi sui parcheggi blu: parcheggi gratuiti in prossimità dell'Ospedale di Pesaro e ripristino dei parcheggi gratuiti con disco orario vicino al Parcheggio del Curvone.

Messaggero Pesaro del 11.12.07 su parcheggi a pagamento a Pesaro


Pietri Picozzi su parcheggi blu a Pesaro: sono incostituzionali in base alla recente sentenza della Corte Costituzionale del gennaio 2007 che prevede il bilanciamento tra i parcheggi a strisce "bianche" e "blu".

Resto del Carlino Pesaro del 11.12.07 su parcheggi a pagamento a Pesaro


Pietro Picozzi sulla gestione dei parcheggi a pagamento a Pesaro: il Comune fa pagare il parcheggio anche alle biciclette pur di "fare cassa" ed in barba ai proclami ecologici.

Messaggero Pesaro del 30.11.07 su parcheggi a pagamento a Pesaro


Pietro Picozzi sui nuovi parcheggi a pagamento a Pesaro: il Comune mettendo nuovi parcheggi a pagamento nella zona mare cerca di "spingere" i cittadini a riempire il Parcheggio del Curvone.

Resto del Carlino Pesaro del 30.11.07 su parcheggi a pagamento a Pesaro


Pietro Picozzi sui nuovi parcheggi a pagamento nella zona mare: certamente l'introduzione non produrrà un incentivo per le attività estive della città di Pesaro .

Resto del Carlino Pesaro del 21.10.07 su parcheggi a pagamento a Pesaro


Pietro Picozzi sui parcheggi a pagamento a Pesaro: il Comune deve restituire ai cittadini i parcheggi che con una operazione politca ha trasformato in stalli a pagamento.

Messaggero Pesaro del 12.10.07 su bocciatura piano di recupero ex cinema Duse


Pietro Picozzi sul piano di recupero dell'ex cinema Duse: manca un progetto organico di recupero da parte dell'Amministrazione Comunale di Pesaro in relazione alla situazione del centro storico di Pesaro nel suo complesso.

Messaggero Pesaro del 09.06.07 su Festa dell'Unità in centro


Pietro Picozzi su Festa DS in centro: il Comune di Pesaro ha autorrizzato la festa senza interpellare la Circoscrizione

Messaggero Pesaro del 25.07.07 su Festa dell'Unità in centro


Pietro Picozzi sulla Festa dell'Unità a Pesaro: il progetto non viene fatto passare dal Comune di Pesaro in Circoscrizione; è l'ennesima dimostrazione del fallimento del decentramento a Pesaro.

Resto del Carlino Pesaro del 13.04.07 sulla sicurezza in città


Pietro Picozzi sulla situazione del centro della città di Pesaro: si assiste ad un continuo irreversibile degrado nell'immobilismo dell'Amministrazione Comunale

Messaggero Pesaro del 13.04.07 sulla sicurezza in città


Pietro Picozzi sulla sicurezza nel centro storico della città di Pesaro: è allarme sicurezza per i cittadini.

Resto del Carlino Pesaro del 17.03.07 sulla chiusura dell'asilo Filo Rosso


Pietro Picozzi sugli asili di Pesaro: il Comune vuole diminuire la ricettività delle proprie strutture.

Resto del Carlino Pesaro del 04.02.07 sull'attività dell'amministrazione comunale


Pietro Picozzi sull'attività politica di programmazione del Comune sulla realizzazione di opere: Orti Giuli, San Decenzio e rotatorie, non certo fiori all'occhiello.