Iniziativa Politica e Sociale nel Comune di Pesaro

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Resto del Carlino Pesaro del 17.07.08 sulle manifestazioni culturali a Pesaro


Pietro Picozzi sulle affermazioni del Presidente della Prima Circoscrizione Sebastiani alla necessità di una “bella rivoluzione” rivolte direttamente ai vertici dell’amministrazione Comunale di Pesaro.
Mi riferisco in particolare alle dichiarazioni di Sebastiani in merito alla necessità di maggiore attenzione a Pesaro al tema della cultura più che a copiare il modello romagnolo delle notti bianche. In effetti mi sembra paradossale – se non trasparisse un mal celato intento pre-elettorale - che sia proprio il Presidente della Prima Circoscrizione ad affermare la necessità di recuperare il tema culturale e le radici storiche della città, andando addirittura a scomodare la Marchesa Toschi Mosca per “sponsorizzare” una rievocazione (a Pesaro) della rivoluzione francese: in effetti ed ad onor del vero si tratta di esternazioni di una parte politica che per tutta l’ultima legislatura ha pedissequamente approvato le continue svendite - chiamandole “riqualificazioni” - dei più importanti immobili pubblici storici della città (solo per citare gli ultimi progetti del Bramante, del Perticari e del San Benedetto) permettendo cementificazioni non certo “culturali”.
Su tali temi la stessa sinistra non ha mai “alzato la testa” per contestare veramente questa politica e solo ora e per altri obiettivi si punta il dito verso l’amministrazione Comunale peraltro prendendo spunto da una manifestazione sulla rivoluzione francese che solo andando a “scavare” fra i meandri della memoria può “quagliare” in qualche modo con Pesaro. Se si vuole veramente recuperare il tema della cultura a Pesaro non si deve certo partire dalla Francia: basta partire dalla realtà Pesarese recuperando - e non svendendo - i beni storici della città riqualificandoli sul serio e cioè destinandoli concretamente a manifestazioni culturali; Occorre recuperare altresì il centro storico, ormai deturpato dalla mondezza differenziata, dai pilotini intelligenti e dai marciapiedi insistenti invece di destinare migliaia di euro a rievocazioni che addirittura molto poco hanno a che fare con Pesaro o criticare notti bianche che muovono, almeno per una notte, la vita e l’economia di questa moribonda città.

Resto del Carlino Pesaro del 10.07.08 su Piazzale della Libertà e lungomare


Pietro Picozzi in merito all’ormai totale “disinteresse” che il nostro Comune ha per la funzione delle proprie Circoscrizioni e che determina l’inesorabile allontanamento dei cittadini da tali strutture: prendo spunto dall’ultima riunione del Consiglio della Prima Circoscrizione tenutosi ieri nella quale, fra l’altro, era stato inserito all’ordine del giorno il parere sulle modifiche al “Progetto Unitario” di sistemazione della zona della piazza della Libertà – per intenderci la Palla di Pomodoro.
Solo per opportuna memoria il progetto di trasformare i giardini intorno alla Palla in un campo da golf con delle bellissime “dune” e siepe finale che, considerate assolutamente incoerenti con il contesto toglievano altresì la visuale dal mare da viale della Repubblica e creavano il “giusto” riparo a balordi soprattutto d’inverno, era stato opportunamente bocciato in Consiglio. In tal caso anche la maggioranza, che in tale occasione non si era lasciata accecare dalle logiche di partito, aveva concordato con l’opposizione nel ritenere il progetto assolutamente privo di ogni logica.
A distanza di un anno il Comune – come se non fosse successo nulla - ripropone il tema sottoponendo alla Circoscrizione alcune modifiche allo stesso Progetto Unitario di sistemazione dell’area. In sostanza il Comune disinteressandosi totalmente del voto contrario della Circoscrizione, invece di valutare congiuntamente ad essa le possibili alternative sul corpo centrale del progetto, sottopone al decentramento alcune modifiche di contorno lasciando inalterato il progetto. Tale situazione che ha ribadito per l’ennesima volta il fatto che il Comune ignori totalmente la funzione delle circoscrizioni, ha portato all’inevitabile abbandono dall’aula da parte dell’opposizione in segno di protesta.
Casi analoghi – come quello delle “torri” del centro Benelli – sono cogenti: il Comune è costretto a far passare dalla Circoscrizione i progetti ma, a prescindere dal parere di questa, continua imperterrita verso il proprio obiettivo: i cittadini peraltro l’hanno capito tant’è che le sedute vengono comprensibilmente disertate.
A questo punto ritengo, conclude Picozzi, anche in considerazione della prossima abolizione delle circoscrizioni - che l’unico strumento della cittadinanza per cambiare questo stato di cose sia cogliere l’occasione della prossima tornata elettorale per mandare a casa questa Giunta e dare di nuovo voce alle proprie idee.