Pietro Picozzi interviene in merito al vergognoso risultato che, come previsto, ha portato nelle nostra strade il sistema di raccolta differenziata adottato da Comune di Pesaro: quello che avevo già contestato alla presentazione del maggio scorso del sistema di raccolta dei rifiuti, purtroppo per i cittadini del centro, si è puntualmente verificato: premesso che raccogliere differenziando è inevitabile segno di civiltà e che per far questo occorre la fattiva collaborazione dei cittadini, è tuttavia ormai sotto gli occhi di tutti, però, che la stessa regola non può essere ciecamente applicata ad ogni situazione: il centro della città non può sopportare questo tipo di raccolta perché indecoroso e non considera il contesto in cui opera.
In quello che dovrebbe essere il “salotto” della città, collettore anche del turismo, si assiste ad ogni sera ad un rito che porta clamorosamente indietro nel tempo il segno della nostra civiltà.
In un contesto dove anche la tinta dei palazzi deve essere cromaticamente adeguata è stato adottato un sistema dove praticamente ogni sera di fronte ai portoni si espone la propria mondezza.
Animali che imperversano nei sacchetti, miasmi che si produrranno nelle giornate più calde e l’impossibilità di smaltire i propri rifiuti nel momento che si ritiene più opportuno dovendoli tenere accatastati nei propri appartamenti (che il più delle volte in centro sono anche di piccole dimensioni) sono gli innumerevoli difetti che evidentemente questo sistema porta con sé e che si amplificano se adottati nel centro storico di una città.
La soluzione c’è e sarebbe semplicissima: al posto dei cassonetti “verdi” rapidamente eliminati dalle strade si potrebbero mettere cassonetti “differenziati” di diverso colore dove tutte le persone civili sarebbero sicuramente contente di poter portare, come prima e con la libertà di farlo all’ora che si vuole, i propri rifiuti evitando il perenne “spazzatura show” serale.
Non sarà per caso che dietro questa modalità di raccolta ci sia il solito business?
In quello che dovrebbe essere il “salotto” della città, collettore anche del turismo, si assiste ad ogni sera ad un rito che porta clamorosamente indietro nel tempo il segno della nostra civiltà.
In un contesto dove anche la tinta dei palazzi deve essere cromaticamente adeguata è stato adottato un sistema dove praticamente ogni sera di fronte ai portoni si espone la propria mondezza.
Animali che imperversano nei sacchetti, miasmi che si produrranno nelle giornate più calde e l’impossibilità di smaltire i propri rifiuti nel momento che si ritiene più opportuno dovendoli tenere accatastati nei propri appartamenti (che il più delle volte in centro sono anche di piccole dimensioni) sono gli innumerevoli difetti che evidentemente questo sistema porta con sé e che si amplificano se adottati nel centro storico di una città.
La soluzione c’è e sarebbe semplicissima: al posto dei cassonetti “verdi” rapidamente eliminati dalle strade si potrebbero mettere cassonetti “differenziati” di diverso colore dove tutte le persone civili sarebbero sicuramente contente di poter portare, come prima e con la libertà di farlo all’ora che si vuole, i propri rifiuti evitando il perenne “spazzatura show” serale.
Non sarà per caso che dietro questa modalità di raccolta ci sia il solito business?